Si tratta di un fastidioso dolore che parte dalla parte anteriore del tallone e si propaga fino alle falangi, questa patologia prende il nome di fascite plantare. In particolare, è il legamento fibroso che collega la punta al tallone che si infiamma e crea dolore. Devi sapere che il fastidio è più forte al mattino, subito appena svegli e quando si sta seduti o sdraiati. Continua a leggere l’articolo, scoprirai quali sono le cause, i rimedi e i sintomi della fascite plantare.
Le cause della fascite plantare sono varie, possono anche combinarsi tra loro, le più comuni sono:
Il dolore generato dalla fascite non è uguale in tutti gli individui: può concentrarsi nel tallone, in questo caso si parla di tallonite, può essere focalizzato su tutta la pianta del piede e si avverte soprattutto anteriormente, oppure può irradiarsi nella zona superiore della gamba. Anche il dolore può essere di varia entità: più intenso o più lieve, in entrambi i casi è bene consultare il medico. Infatti la fascite può essere acuta, in seguito ad uno sforzo o un movimento sbagliato, ma può diventare anche cronica se viene ignorata o alleviata con degli anti dolorifici e non curata a dovere.
Il dolore della fascite acuta passa in fretta, l’importante è il riposo. Se occorre, si possono anche prendere degli anti dolorifici e anti antinfiammatori, farmaci della classe dei FANS, per via orale o per via topica (pomate o unguenti da spalmare sulla zona interessata) per qualche giorno. Potete impiegare anche del ghiaccio da porre sotto la pianta del piede per almeno 15 minuti, vi darà sollievo.
Un tutore usato di notte vi può aiutare a mantenere il piede nella posizione corretta o, in alternativa, fare un massaggio alla pianta del piede prima di scendere dal letto vi darà sollievo.
Evitate di far cronicizzare la fascite plantare, altrimenti il dolore si ripeterà ciclicamente e i rimedi saranno più drastici.
In questi casi si può pensare di iniettare il farmaco, ma dovrà essere il medico a praticare le iniezioni perché c’è il rischio di danneggiamento delle strutture del piede. L’ultima spiaggia è l’operazione chirurgica da praticare in casi estremi; è rischiosa in quanto potrebbe danneggiare i nervi, prevede una ripresa lunga, che va dai 2 ai 3 mesi.
Terapie alternative, ma altrettanto efficaci, che favoriscono la guarigione del tessuto favorendo la sua rigenerazione sono:
Per minimizzare la ricomparsa del problema continuate ad usare plantari che sostengono ed ammortizzano il piede, soprattutto durante la pratica dello sport, e fate molto stretching.
Per maggiori informazioni non esitare a contattarmi al numero di telefono 320 766 5268 o puoi trovarmi presso lo studio podologico in Via Nurzia, 26, zona Pile, L’Aquila.
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